al bando la perfezione, la standardizzazione e il format…. per imparare ad essere più “easy”…..
Amo i gesti imprecisi
Amo i gesti imprecisi,
uno che inciampa, l’altro
che fa urtare il bicchiere,
quello che non ricorda,
chi è distratto, la sentinella
che non sa arrestare il battito
breve delle palpebre,
mi stanno a cuore
perché vedo in loro il tremore,
il tintinnio familiare
del meccanismo rotto.
L’oggetto intatto tace, non ha voce
ma solo movimento. Qui invece
ha ceduto il congegno,
il gioco delle parti,
un pezzo si separa,
si annuncia.
Dentro qualcosa balla.
Valerio Magrelli
Grandi parole.
La perfezione è fastidiosa e decisamente poco attraente.
Se poi la consideriamo nella “persona”, ovviamente a livello fisico – dato che altra perfezione nell’uomo non esiste -, conduce inevitabilmente a presunzione e vanità.
Molto meglio l’imperfetto, che nella sua fragilità o debolezza, molto spesso trova la sua forza.
Ciao, un abbraccio.
ed è più autentica! La perfezione mi fa paura. Grazie per la visita.
Tutti perfetti, tutti uguali… siamo tutti più belli, dentro e fuori, “easy” e imperfetti. Questa poesia è molto bella! ‘Notte 🙂
notte a te, cara.