Oggi PASSOININDIA compie un anno. IL 30 SETTEMBRE 2012 cominciavamo questa strana avventura. Chi scrive in questo momento era molto scettico sull’utilità, per se stesso, di un blog in termini di valore aggiunto culturale. E invece, oggi, può dire di essersi sbagliato. Aprire e mantenere un blog è come gestire un grande giornale perché si sente l’impegno, in termini di aggiornamento e affidabilità, che gli altri si aspettano, perché ti accorgi che quando scrivi non lo fai più solo per te. Alla base cresce la voglia di condividere una passione, un interesse, un qualcosa che faccia stare bene, perché, senza dubbio, ne abbiamo tutti bisogno. E poi c’è la cultura, l’informazione, la formazione, ormai così carenti in questa società; siamo sempre stati convinti che lo sviluppo di una persona sia direttamente proporzionale alla sua conoscenza che, per assolvere il compito, deve essere di certa qualità. In questo mondo tristemente fondato sulla sterilità dell’ immagine più che sulla costruttività della parola abbiamo scelto di chiamarci solo PASSOININDIA raccontando storie personali e del mondo indiano. Questa occasione ci serve anche per ringraziare coloro che hanno voluto premiarci, dimostrandoci affetto ed interesse (e non ce ne vorranno se ci è mancato il coraggio di proseguire la catena delle nomination), e chi è stato costantemente presente con un commento, un like, o la sua iscrizione perché questo è il premio che ci conferma di aver fatto un buon lavoro e da cui sono nate amicizie basate su rapporti incondizionati e quindi importanti. Abbiamo scelto di non parlare di politica perché ne abbiamo piene le tasche e vogliamo respirare aria pulita. Il mondo dei blogger, che prima non conoscevo, pullula di stimoli perché esalta il valore di raccontarsi e di raccontare, diventando così utile per chi scrive e per chi legge. E’ un’ottima terapia cresciuta sulla libertà di espressione e sulla ricchezza delle diversità. E’ una nicchia che ricorda quei café parigini dove nascevano le idee illuministe che avrebbero cambiato il mondo. BRAVI RAGAZZI, BRAVI A TUTTI!
Perché dare è la migliore forma di comunicazione.