“Qui il linguaggio della pietra sorpassa la lingua dell’uomo” (Rabindranath Tagore). Il tempio del Sole di Konark, Orissa (India)

Il Tempio del Sole di Konark è conosciuto anche come la Pagoda Nera, il nome avuto dai marinai europei che lo ritenevano un riferimento per la navigazione; il tempio, infatti, che oggi dista dal mare 2 chilometri, era a quel tempo sulle rive dell’oceano; è uno dei monumenti religiosi più belli al mondo e,descritto sulla lista delle 7 meraviglie dell’ India, dagli anni ’80 è anche patrimonio mondiale dell’Unesco. Si presume che sia stato fatto costruire dal re Narasimhadeva della dinastia Gangaintorno al 1250, in onore del Dio Sole, Surya. Questo re regnava su Kan-Kan e, dall’unione fra “Kan” (o “Kona”, “dio”) e “Arka” (sole), nacque l’attuale nome “Konark”, che e` prima di tutto il nome della divinita` ivi adorata dagli indu`. Secondo una popolare leggenda, Narasimhadeva, per costruire il tempio, aveva assunto un architetto, Bisu Maharana, e una forza lavoro di dodicimila persone; dopo dodici anni la costruzione non era ancora terminata per le difficoltà nel montare la pietra superiore del tempio; ma il re fu tassativo: il tempio doveva essere finito in tre giorni o gli artigiani sarebbero stati uccisi; ma il figlio tredicenne dell’architetto, Dharmapada, giunse in quei giorni in quel luogo e si incontrò con il padre che non lo aveva mai visto avendo lasciato il suo villaggio quando la moglie era ancora incinta; il ragazzo trovò la soluzione per montare la pietra e lo fece; ma gli artigiani, oltre a sentirsi umiliati, pensarono che il re si sarebbe arrabbiato ancor di più sapendo che un ragazzo era riuscito dove i suoi migliori artigiani avevano fallito. Dharmapada salì quindi sul tempio e si gettò in mare per salvare suo padre e i lavoratori (qualche variante della leggenda dice che siano stati proprio loro ad ucciderlo). Un’altra leggenda vuole che Samba, figlio di Krishna e Jambavati, entrò nel bagno delle altre mogli di suo padre; Samba infatti, bello e somigliante a Khrishna, usava il suo aspetto per ingannare le altre consorti del padre; così Krishna lo maledisse di essere colpito dalla lebbra; Samba dichiarò la sua innocenza ma una maledizione non poteva essere revocata così Krishna gli consigliò di pregare il dio del Sole, Surya, e andare a bagnarsi nelle acque sacre del mare di Konark; Samba allora pregò per 12 anni, le acque lo guarirono e quindi decise, in ringraziamento, di fare erigere in quel luogo un tempio al Sole.

La forma del tempio è a piramide, simile all’architettura dei templi che si trovano in Kalinga; molto, purtroppo, è andato distrutto o in rovina. Il tempio, costruito con pietra Khondalite, è fatto a forma di carro e poggiato su una piattaforma (pitha) alta cinque metri riccamente decorata da 5000 sculture. Sulla prima base di questa “pitha”, alta circa 30 cm, sono scolpiti 2.000 elefanti, oltre scene di marce reali con palanchine e scorte armate. Le grandi ruote, anche esse finemente scolpite, sono 24, come le ore del giorno; ogni ruota è divisa in otto raggi, corrispondenti a un’antica partizione del giorno, quindi poteva essere usata anche come meridiana; essendo un carro, non potevano mancare i cavalli e, anticamente, sette (come i giorni della settimana) coppie di questi esemplari sembravano trascinarlo. La posizione del tempio è orientata ad est affinché i raggi dell’alba colpiscano l’entrata principale. L’ingresso principale, ornato da leoni di pietra issati sul dorso di elefanti, introduce al portico (o “Jagmohan”) di laterite, 30 metri quadrati di base e una geometria a piu` livelli. Da questo portico si sale al “Mukhasala”, anch’esso di pietra, la struttura piramidale piu` visibile, che un tempo era alta 50 metri. Il tetto di questa struttura ha tre strati a forma di loto e ogni strato ha sette gradini. Il tetto è sostenuto da colonne e altre bellissime sculture.

Nella parte occidentale del tempio, c’è il “Viman”, il tempio vero e proprio, originariamente alto 70 metri, sormontato da tre divinita`, ciascuna raggiungibile tramite scalinate di pietra. Una scalinata in discesa porta invece al “sanctum”, la parte centrale e piu` sacra del monumento. Altri cavalli sorvegliano la porta sud mentre quella a nord è guardata da elefanti. Le pareti della piattaforma sono tappezzate di decorazioni mitologiche, simili a quelle piu` celebri del tempio di Kajuraho, compresi anche i motivi erotici di maithunas. (Maithunas o Mithuna è un termine sanscrito usato nel Tantra che indica una unione sessuale in un contesto rituale. Tantra,sanscrito, vuol dire “principio”, “essenza”, “sistema”, “dottrina”, “tecnica”, per indicare un insieme di testi e insegnamenti spirituali e tradizioni esotericheoriginatesi nelle culture religiose indiane, buddiste, giainiste e tibetane).

Tutto il tempio ha raffigurati animali come serpenti, giraffe, elefanti, ecc. oltre a figure mitologiche, le immagini degli dei Vishnu e Shiva e della Dea Shakti. Ai tempi in cui venne costruito, le attuali divinita` indu` erano probabilmente oscurate dal culto delle due super-divinita`: quella della terra e quella del sole. Gli studiosi indu` ritengono che cerimoniali dedicati al Sole venissero compiuti regolarmente fin da 1900 anni prima di Cristo. In seguito queste due divinita` si ampliarono a cinque: Ganesh, Vishnu, Siva, Durga e il Sole. Konark rimase sempre al centro dell’adorazione del dio Sole. Molti studiosi ritengono Konark il prodotto di una cultura buddista, che in seguito venne semplicemente convertita a rituali indu`, ma la intensa decorazione del tempio del sole contrasta con la semplicità dei templi buddisti.

Si dice che il tempio non è stato completato come concepito perché la fondazione non era abbastanza forte per sostenere il peso della cupola pesante. Diverse storie riguardanti il tempio raccontano che esso possiede un enorme alone di potere che gli deriva da due potenti magneti che sarebbero stati utilizzati nella costruzione della torre e, a causa di questi effetti magnetici le navi che attraversavano il mare Konark avrebbero subito gravi danni e problemi di orientamento; perciò i portoghesi, per salvare le spedizioni dei loro navigatori, avrebbero portato via la pietra centrale che conteneva i magneti ma le pareti del tempio persero l’equilibrio e caddero. Ma la torre del Viman crollò un secolo fa e soltanto da poco sono iniziati i lavori di restauro. All’interno, le uniche sale sopravvissute alla distruzione sono la sala delle udienze, alta 30 mt. (pensate che la sala principale, distrutta totalmente, era alta 128 mt.), alcune parti della sala Danza, e la sala da pranzo.

La storia più accreditata racconta che la rovina di questo tempio e di altri in Orissa, è dovuta all’attacco nel 1568 di Kalaphad, un generale al servizio di Sulaiman Khan Karran, sultano del Bengala.

Nessuno sa perché e quando Konark venne abbiandonato ma si pensa che il luogo abbia perduto la sua sacralita` nel sedicesimo o diciassettessimo secolo; alcune leggende raccontano quando il santo Dharmapad che si suicido` nel tempio, cosi` facendo, lo sconsacro`; per altre il tempio collasso` per un difetto di costruzione e venne considerato maledetto dagli dei; per altre ancora, i mussulmani rubarono la grande pietra di piombo dalla cima della torre perché faceva deviare le bussole delle navi. Comunque, nel giro di tre secoli il tempio era stato depredato e abbandonato.

Del tempio si parla anche nel famoso poema epico Mahabarata. L’area esterna al tempio è ricca di alberi tra cui il palissandro e il mogano e sembras siano stati piantati per proteggere la costruzione dai venti.

Konark (o Konarak) si trova 30 chilometri a est di Puri, sul mare. Il tempio, a differenza di quello di Puri, non e` piu` in uso e pertanto e` aperto ai turisti di tutte le religioni. Il treno espresso di Calcutta ferma sia a Bhubaneswar, capitale dell’Orissa, sia a Puri e costituisce il mezzo piu` naturale per arrivare a Konark.

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Fonti

http://www.scaruffi.com/travel/konark.html

http://www.cintec.com/media/casestudies/18%20-%20Region-India/Konark%20Sun%20Temple%20%20-%203pg.pdf

http://en.wikipedia.org/wiki/Konark_Sun_Temple

http://konark.nic.in/suntemple.htm

http://konark.nic.in/suntemple.htm

http://konark.nic.in/fall.HTM

 

23 pensieri riguardo ““Qui il linguaggio della pietra sorpassa la lingua dell’uomo” (Rabindranath Tagore). Il tempio del Sole di Konark, Orissa (India)

  1. Quando guardo a queste meraviglia…così monumentali e ricche..penso sempre alle persone che ci hanno lavorato con gran fatica magari pagate con poco…
    Non ci posso fare niente…mi succede per qualsiasi opera grandiosa…anche in Italia per dire….

    Oltre a questo …l’opera è bellissima, non la conoscevo…
    e perciò ti ringrazio..

    ciao
    .marta

    1. Ciao Marta,
      Grazie è vero che per costruire queste grandiose e meravigliose opere hanno sudato tanti operai che praticamente lavoravano quasi gratis per sopravvivere e rispondere ai capricci del signore. Un giorno ti racconterò la bella storia del Taj Mahal costriuto da venti milla persone che hanno lavorato ventidue anni. Buona serata.

  2. Molto bella tutta la storia e le le leggende che stanno alle spalle di questo magnifico complesso monumentale. Grazie passoinindia per tutto quello che mi fai conoscere.

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