Ogni anno tra agosto e settembre si festeggia in tutta l’India il Dio Ganesh, chiamato anche Ganesha, in sanscrito, Ganapati, Vinayaka e Pillaiyar. Questa festa si chiama Ganesh Chaturthi Festival. Ve la descriverò nella seconda parte di questo articolo in quanto, per capirne il significato, devo prima raccontarvi la storia di Ganesh che sembra una favola per bambini ma invece contiene significati altamente religiosi per l’induismo.
La testa di elefante. Lo Shiva Purana, uno degli antichi testi sacri, racconta che un giorno la devi (divina) Parvati, moglie del dio Shiva (signore della distruzione), nella sua casa sul Mt.Kailash, si stava preparando per un bagno. Non volendo essere disturbata chiese a Nandi, il toro di suo marito, di fare la guardia alla sua porta affinché nessuno potesse entrare. Ma quando Shiva tornò a casa, volle entrare per vedere Parvati e Nandi non l’ostacolò. Parvati allora si infuriò per la poca dedizione di Nandi nei suoi confronti e prese quindi dal suo corpo della pasta di curcuma che usava per il bagno e con essa plasmò un ragazzino soffiando su di lui per dargli la vita. Fu così creato Ganesh che Parvati decretò suo fedele figlio. Da quel momento Ganesh avrebbe salvaguardato l’intimità di Parvati. Quando Shiva tornò a casa fu sorpreso da questo ragazzino che gli impediva di entrare; arrabbiato, ordinò alle sue guardie di tagliargli la testa. Parvati si offese minacciando di distruggere l’intero Creato. Shiva la supplicò di non farlo e Parvati pose allora due condizioni: la prima, che Ganesh fosse riportato in vita, la seconda, che fosse per sempre adorato prima di tutti gli altri dei. Shiva accettò mostrando la sua compassione divina. Ordinò allora ai suoi i ganas, gli esseri viventi del Creato, terreni e celesti, di portargli il capo del primo essere vivente che avessero incontrato ed essi tornarono con la testa di un elefante forte e potente, che Shiva collocò sul corpo di Ganesh che quindi tornò a vivere. Ganesh lo riconobbe finalmente come figlio e primo tra gli dei; perciò Ganesh è conosciuto anche come Ganapati ovvero capo dei ganas. Per questo motivo chi adora Ganesh crede che, ricevendo la grazia di Ganesh si riceva la grazia di tutti gli dei ed è per questo che è bene pregarlo prima di qualunque iniziativa (un’attività, un viaggio ecc.) poiché egli rimuove tutti gli ostacoli. Anche nelle nel canto dei mantra è il primo Dio ad essere invocato.
In questa mitologia Nandi rappresenta la fedeltà incondizionata al Dio e il bagno è strumento di purificazione dalle impurità e richiama il Dio Shiva. Shiva pone su Ganesh una testa di elefante; ciò significa che, prima di poter lasciare il corpo, il Signore sostituisce il nostro piccolo ego con un “grande”, o universale ego che non ci rende più egoisti ma trasforma il Sé individuale e limitato in un Sé universale, rinnovando così la nostra vita. La testa di elefante simboleggia saggezza e forza e le grandi orecchie, oltre a separare il bene dal male, simboleggiano la sua capacità di ascolto. L’elefante è un animale molto forte ma obbediente ed affettuoso verso i suoi guardiani; così Ganesh, nella sua potenza sa dare amore e perdonare oppure arrabbiarsi se non viene trattato con rispetto. La proboscide dell’elefante sa impiegare forze diverse per trasportare alberi piuttosto che per cibarsi di piccola erba così anche Ganesh, con la sua intelligenza, sa assolvere compiti, grandi e piccoli che siano. La testa di Ganesh simboleggia anche l’Atman (anima) e il suo corpo umano rappresenta la fisicità, la Maya, l’esistenza terrena degli uomini. Si è inoltre spesso notato che il profilo della testa di Ganesh assomiglia molto all’Om, simbolo della divina presenza e suono che si generò quando il mondo venne creato. Ganesh è dunque l’unica divinità del pantheon indiano associato anche fisicamente col sacro suono primordiale e con l’origine dell’Universo. In realtà ci sono molte altre storie su Ganesh nella mitologia indu ma questa è la più conosciuta.
sopra: Ganesh, Parvati e Shiva, il simbolo dell’om e il profilo di Ganesh
Ganesh e il viaggio intorno al mondo. Ganesh è anche riverito per la sua intelligenza; quando egli gareggiò con il suo atletico fratello Kartikeya per decretare chi fosse il più veloce a fare il giro del mondo ed ottenere così il privilegio di essere il primo a sposarsi, Ganesh, nonostante la sua grande pancia e la sua testa di elefante, riuscì a vincere avendo girato semplicemtne intorno ai suoi genitori che per lui rappresentavano tutto il mondo. Anche questo spiega la sua saggezza e intelligenza. Negli antichi testi Veda è infatti scritto: “colui che abbraccia i suoi genitori sette volte è come se avesse girato sette volte intorno al mondo“. Ganesha si sposò ed ebbe figli.
sopra: Ganesh con le sue spose Siddhi (potere spirituale) e Riddhi (prosperità)
Nel sud dell’India, Ganesh è invece considerato Dio non sposato non essendo stato in grado di trovare una donna perfetta come sua madre Parvati.
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testo by PASSOININDIA
contributi
http://www.boldsky.com/yoga-spirituality/faith-mysticism/2012/lord-ganesha-wife-030252.html
http://www.patheos.com/blogs/whitehindu/2014/09/ganesha-everything-you-need-to-know/
http://www.amritapuri.org/3714/ganesha.aum
2 pensieri riguardo “Perché Ganesh ha la testa di un elefante? La festa di Ganesh: il Ganesh Chaturthi Festival (parte prima)”