Ho potuto godere delle bellezze di Gwalior quando, anni fa, presi, proprio lì, la certificazione di guida turistica in lingua italiana. Gwalior, nello stato del Madhya Pradesh, India centrale, è conosciuta come città antica. Il suo nome deriva da quello del santo Galava, che, secondo la leggenda, avrebbe curato il Re Rajput di Gwalior Suraj Sen dalla lebbra. Tra gli altri monumenti storici di questa città, spicca, imponente, il conico forte di Gwalior, costruito su una collinetta accanto al quale scorre il piccolo fiume Swarnrekha. Intorno, rocce color dell’ocra e rocce di basalto che formano un precipizio.
Il Forte, lungo circa due chilometri e mezzo, è considerato il più bello di tutta l’lndia. Il primo Imperatore Mughul Babur lo discrisse come “La perla nella collana dei forti dell’India”. Una bellissima definizione.
Il forte di Gwalior racchiude tre templi, sei palazzi e numerosi serbatoi d’acqua. In passato era considerato come la fortezza inespugnabile del Nord e dell’ India centrale.
Questo forte, secondo gli esperti, è dell’ VIII secolo. Il forte contiene il Gurjari Mahal, oggi museo, che il sovrano della dinastia Tomar, Raja Man Singh (1486-1516), che amava, oltre la musica, l’architettura, fece realizzare nel XV secolo per la sua regina Mrignayani; nel forte vi è anche il palazzo Man Mandir, il volto più noto del forte, nato durante i primi tempi della dominazione Tomar, che fu costruito dal rajput Man Singh (1550-1614) nel XV° secolo; fu proprio qui che l’ambizioso re moghul Aurangzeb (1618-1707) (il figlio di Shah Jahan che costrui il Taj Mahal), imprigionò e fece uccidere suo fratello Murad. Nel forte c’è anche il Jauhar Kund, dove le donne dell’harem si bruciarono a morte dopo la sconfitta del re di Gwalior nel 1232, per non cadere nelle mani del nemico, usanza non infrequente all’epoca, come puoi leggere qui
https://passoinindia.wordpress.com/2014/10/12/la-storia-della-regina-padmini-di-chittor/
Il Teli-ka-Mandir, è il più famoso dei templi indu nel forte, con il suo esterno riccamente scolpito.
I nomi dei sovrani che vi hanno risieduto sono incisi nelle sette porte del forte ove anche sono rappresentate figure mitologiche. Varie dinastie hanno infatti posseduto il forte che, come abbiamo visto, passò persino nelle mani degli inglesi per poi andare ai Scindias, una clan nobile di Gwalior che la governò fino all’indipendenza dell’India dal Regno Unito nel 1947.
Il forte è testimone di molti eventi che hanno segnato la storia dell’India come la sconfitta, da parte degli inglesi, di Tantia Topi, capo della ribellione avvenuta contro il governo britannico tra il 1857 ed il 1858, quando, invece, il Maharaja scindias Jayajirao rimase fedele agli inglesi. Fu a Gwalior che la Rani (regina) di Jhansi, nel 1858, cadde in battaglia mentre combatteva a cavallo contro gli inglesi, come vi abbiamo raccontato precedentemente qui
https://passoinindia.wordpress.com/tag/jhansi/.
Sulle pareti di un tempio a Gwalior è possibile trovare la più antica rappresentazione conosciuta del simbolo dello zero, il cerchio che è stato inventato proprio in India, ma questa è un’altra storia.
testo PASSOININDIA
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grande, grandissima, stupenda Gwalior.
e non solo il forte, ma anche la citta`.
Ciao borto! Vero che é bellissima?
assolutamente indimenticabile.
dunque hai fatto la guida turistica in India? che lavoro invidiabile!!!
non io, caro borto, uno della compa….
ah, sembrava scritto in prima persona, ma e` vero che c’e` almeno un altro autore oltre a te.
io sono sempre iscritto al tuo blog e le notifiche mi arrivano: mica mi perdo il piacere di leggere questo blog! 🙂
certo che c’è! e fa la guida!
anche io ho una (piccola) sorpresa per te, ma ti ho battuta sul tempo! 🙂
https://bortocal.wordpress.com/2015/10/09/la-sindone-e-indiana-475/
e io ti ribloggo!!!!!
oh, non trovo piu lo spazio per i commenti!!!!
e nel week end ci sarà una sorpresa! seguimi e vedrai.
Spettacolo!!!
si è bello. un saluto.
🙂