Una signora conosceva una storia. Sapeva anche una canzone. Ma lei li teneva per sé, mai aveva raccontato a qualcuno quella storia o cantato quella canzone. Imprigionate dentro di lei, la storia e la canzone si sentivano soffocare. Volevano essere liberate, volevano scappare. Un giorno, mentre la donna dormiva con la bocca aperta, la storia scappò, prese la forma di un paio di scarpe e si mise fuori dalla casa. Anche la canzone fuggì e diventò un cappotto da uomo, e si appese ad un gancio. Il marito della donna tornò a casa , guardò il cappotto e le scarpe, e le chiese: ” Chi è in visita da noi ? ”
“Nessuno”, disse la donna.” Ma di chi sono questo cappotto e queste scarpe? “Non lo so », rispose lei. Ma l’uomo non fu soddisfatto della risposta della moglie e divenne sospettoso. Parlarono tra loro con astio e litigarono. Il marito andò su tutte le furie, raccolse la coperta, e andò a dormire al tempio. La donna non capiva cosa stava succedendo e quella notte si sdraiò sola, chiedendosi di chi fossero cappotto e scarpe. Mise fuori la lampada e andò a dormire.
Tutte le fiamme della lampada della città, una volta messe fuori, si radunarono al tempio per trascorrere lì la notte e spettegolare. Solo una delle luci era arrivata in ritardo spiegando del litigio fino a tarda notte tra moglie e marito.” Perché litigano?” venne chiesto alla lampada. La luce disse:”Quando il marito non era in casa, un paio di scarpe arrivò sulla veranda e un cappotto di un uomo sull’attaccapanni. Il marito chiese alla donna di chi fossero ma lei disse di non saperlo. Così hanno litigato. “Da dove vengono il cappotto e le scarpe ?”. La fiamma rispose: “la padrona di casa nostra conosce una storia e una canzone. Ma mai ha raccontato la storia o cantato la canzone a qualcuno. La storia e la canzone erano soffocate dentro di lei, così sono uscite e si sono trasformate in un cappotto e un paio di scarpe. Si sono vendicate ma la donna non lo sa.”
Il marito , che si trovava a dormire nel tempio, udì la spiegazione della lampada che fugò tutti i suoi sospetti. Quando tornò a casa era ormai l’alba. Chiese alla moglie di raccontargli una storia e di cantargli una canzone. Ma lei li aveva dimenticati.
(storia popolare).
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(immagine dal web)
che bellezza questa storia… 🙂
vero? La trovo profonda,
e` la profondita` vera: quella che arriva alla sublime semplicita`.
caro borto. scusami. rimandami la mail. l ho gettata via pensando ad uno spam… poi ho realizzato che fossi tu… scusaaaa
🙂
La tua narrazione dimostra quanto la profondità può fare rima con la semplicità e la poesia..
si è proprio vero.
Grazie marzia. Che bello sentirti.allora non sei andata via!