Il Parlare (conversazione con il profeta)
E uno studioso domandò: Parlaci del Conversare?
Ed egli rispose:
Voi parlate quando non siete più in pace con i vostri pensieri;
E quando non potete più abitare nella solitudine del cuore, vivete nelle labbra, e il suono è distrazione e passatempo. E in molti vostri discorsi, il pensiero è quasi ucciso. Perché il pensiero è un uccello dell’aria, che in una gabbia di parole può spiegare le ali, ma non può certo volare.
In mezzo a voi ci son di quelli che cercano i loquaci per paura di star soli.
Il silenzio della solitudine scopre il vuoto ch’è in loro, che invece vogliono fuggire.
E ce ne sono che parlano, e senza intenzione o sapere rivelano una verità che neppur essi comprendono.
E c’è chi ha in sé la verità, ma non la esprime con parole. Nel suo petto lo spirito dimora in armonioso silenzio.
Quando incontrate un amico per la strada o nella piazza del mercato, lasciate che lo spirito ch’è in voi muova le vostre labbra e diriga la lingua, E che la voce nella vostra voce parli all’orecchio del suo orecchio;
Perché l’anima sua conserverà la verità del vostro cuore come un vino di cui si ricorda il sapore,
Anche quando il colore sarà dimenticato e il vaso più non esiste.
Brano tratto dal libro “Il profeta” di Kahlil Gibran (1883-1931), poeta, pittore e aforista libanese naturalizzato statunitense. Il libro è stato pubblicato nel 1923. Un punto di incontro tra oriente ed occidente.
Secondo la medicina tradizionale cinese il cuore è associato alla lingua. Se siamo sereni anche le parole che usciranno dalla nostra bocca saranno serene 😃
e’ vero. il problema è che in giro c’è poca serenità. Grazie per il tuo contributo, mi ha fatto molto piacere.
Hai perfettamente ragione.
Prego 😄 non riesco sempre a seguirti….