Kumarakom, nel Paese di Dio (Kerala)

Viaggio in India del Sud, Kerala.

Se il National Geographic ha indicato Kumarakom uno dei luoghi che bisogna vedere nella vita, potete capirne il motivo facendo un bel viaggio in Kerala, nell’India del Sud, uno Stato visitato da più di sette milioni di persone l’anno. Kumarakom è un vero paradiso e si trova nella regione Kuttanad, quella che è chiamata “la ciotola di riso del Kerala”.

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Della particolare bellezza di Kumarakom, che si stende tra le rive orientali del lago Vembanad e una rete di canali lagunari, dobbiamo ringraziare la natura e Alfred George Baker. Quest’ uomo, che nacque e visse a Kumarakom, era figlio di un missionario inglese che vi arrivò nei primi anno dell’800. Baker ebbe il merito di trasformare in aree coltivabili a riso e cocco quella umida terra costituita da depositi di fango che il re di Tavancore gli concesse nel 1847. Impiegando sistemi innovativi per l’epoca, Baker rese possibile l’irrigazione convogliando l’acqua ai campi attraverso la realizzazione di canali, mentre la costruzione di argini, ottenuti proprio con il fango rimosso per la bonifica, avrebbe tenuta lontana l’acqua salata. Inoltre, le foreste di mangrovie sarebbero servite a frenare l’erosione della terra e a proteggere dalla forza del vento i campi coltivati. Cosi Kumarakon diventò quella che è oggi, con le sue piccole isole sul lago e la rete di canali conosciute come backwaters già allora, come adesso, attraversate da canoe e barche in legno atte a muoversi da un luogo all’altro per trasportare merci e persone.

Baker, che amava la natura, lasciò incontaminati 10 acri di terreno che diventarono il rifugio per molte specie di uccelli (oggi circa 180 specie) ovvero il primo santuario per gli uccelli scientificamente formato e conservato in India. Il Kumarakom Bird Sanctuary è un luogo perfetto per gli amanti del birdwatching, particolarmente da giugno ad agosto (gli uccelli migratori arrivano in gran numero da novembre a febbraio).

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La famiglia Baker diede il suo contributo riformatore, oltre che agricolo, anche sociale, istituendo altresì una scuola elementare e divenne un punto di riferimento per la popolazione locale. Nella casa dal tetto in paglia che i Bakker avevano costruito con le loro mani, la vita, pur affiancata da domestici e servitori, non era facile; la famiglia Bakker usava lampade ad olio, teneva lontani coccodrilli e serpenti dal pollame e utilizzava acqua dolce che arrivava su barche tradizionali da Olasha, a poche miglia di distanza. Eppure in quella casa vissero quattro generazioni di Bakker finché, nel 1982, fu venduta al Kerala Tourism Development Corporation (KTDC) e poi affidata al gruppo Taj.

Il modo migliore per gustare Kumarakom è una crociera, sul lago Vembanad o lungo il fiume Kavanar, da farsi in houseboats, le tipiche imbarcazioni in legno chiamate in malayalam Kettuwallam, utilizzate in passato per il trasporto di riso, spezie ed altro, fino a che la costruzione di alternative vie di comunicazione rischiò di accantonarne per sempre l’utilizzo; le Kettuwallam diventarono invece una risorsa importante per il turismo.

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Queste imbarcazioni, in materiali naturali come il legno di palma, la fibra del cocco e la canna di bambù, sono state costruite senza utilizzo di chiodi, semplicemente legando insieme assi di legno rivestite da una resina ottenuta da gusci di anacardi. Da qui il loro nome, ‘Kettu‘, legare e ‘vallom‘, barca ovvero barche tenute insieme con la corda. Con il loro il loro tetto fatto di canne di bambù e foglie di palma, le Kettuwallam oggi sono vere e proprie case dotate di tutto ciò che serve per il comfort, ventilatori, acqua calda e fredda, bagni, zanzariere, ed anche per il loro decoro, come i tappeti tipici del Kerala e le lampade che creano un’atmosfera davvero suggestiva. Ci sono Kettuwallam di tutti i tipi e dotazioni: a due piani, con canne da pesca, CD, impianto per conferenze, aria condizionata. Come ogni imbarcazione di rispetto queste vere dimore galleggianti, con camere da letto, (singole, doppie o triple), bagno, cucina, soggiorno, tutte arredate con mobili in giunco e bambù, hanno al loro servizio equipaggio addestrato, normalmente un capitano, due rematori, una guida e un cuoco che prepara ottimi piatti locali, tra cui gamberetti al curry o in frittura e pesce marinato con masala e spezie. L’utilizzo della nave, che pur si muove a benzina o cherosene, è eco-compatibile, compreso il sistema di smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue.

E così, a bordo delle kettuwallam, che navigano lente attraverso le backwaters, si gode di una atmosfera rilassante, con il blu del cielo e dell’ acqua, il verde delle palme da cocco e delle mangrovie che offorno rifugio alle lontre, la quotidianità dei villaggi dediti a pesca, agricoltura ed allevamento e il volo degli uccelli del Santuario, aironi, martin pescatori, cormorani e tanti altri.

Se volete rendere il vostro soggiorno in Kerala ancora più speciale, potete assistere alle due più importanti regate, particolarmente sentite dalla gente del luogo, che avvengono nelle lagune: la Sree Narayana Jayanthi Boat Race (Kumarakom Boat Race) e la Course Kavanattinkara Boat Race.

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La Sree Narayana Jayanthi Boat Race, che si svolge ad agosto o settembre, è tenuta, tra processioni di barche, spettacoli di danza e musica e regate competitive, in ricordo del Guru Sree Narayana, il grande riformatore sociale del Kerala che, giungendo in barca da Alappuzha con un corteo di barche al seguito, visitò il villaggio nel 1903 e vi costruì il tempio di Subrahmanya (Sree Kumara Mangalam Temple). Anche la Kavanattinkara Boat Race, che si tiene durante la stagione Onam, (agosto-settembre) è un evento molto sentito ed è arricchita da spettacoli musicali, di danza e da una partecipazione accorata e animata degli abitanti del luogo.

Molte altre sono le regate competitive, alcune dai premi prestigiosi come il Nehru Throphy Boat Race.

Non mancate. Vi aspettiamo in questo paradiso.

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(testo by Passoinindia)