Akhila, indiana, ha quarantacinque anni, è nubile e senza figli. Akhila, una vita tranquilla, senza grandi balzi, ha una grande voglia di fare esperienze e così, un giorno, prende con sé i suoi coloratissimi sari e lascia Bangalore per salire su un treno e raggiungere, sola andata, un paese di mare. Nello scompartimento riservato alle signore (fino agli inizi del 1998, infatti, sui treni notturni vi erano scompartimenti di seconda classe a loro riservate), in quel viaggio notturno, si intrecciano i racconti di vita di Akhila e delle sei donne che vi incontra. Così Anita Nair, la scrittrice di CUCCETTE PER SIGNORA, espone, attraverso le esperienze dei suoi personaggi, la condizione femminile nell’India di oggi, i sogni delle donne, le loro aspirazioni troppo spesso limitate dalle strette tradizioni e dagli inflessibili dogmi culturali e religiosi. In quel tratto di strada insieme, ognuna di loro si spoglia del proprio ruolo scelto per lei dalla famiglia e tira fuori se stessa senza correre, finalmente, il rischio di essere per questo emarginata, criticata, additata. E’ un viaggio che porta fino alla consapevolezza di una educazione patriarcale indiscussa che ha unilateralmente deciso le sorti delle donne e che adesso vorrebbe trasformarsi nella capacità di trovare un nuovo ruolo, una collocazione sociale che ne riconosca intelligenza, sensibilità ed istruzione. Il romanzo è stato scritto nel 2001, edito da Neri Pozza. Buona lettura.

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