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“LA PSICOLOGIA DELLO YOGA INTEGRALE DI AUROBINDO E MERE (di Luisa Barbato) da http://www.psicologia-integrale.it/archives/1808
L’essere psichico
Il processo centrale della psicologia dello yoga integrale è l’evocazione dell’anima o l’individualità divina all’interno di ciascuna persona poiché solo l’anima può portare a una trasformazione radicale dell’ego esteriore. Aurobindo chiama l’anima “essere psichico” prendendo questo termine dalla radice originale greca di psyche. In realtà Aurobindo differenzia tra Atman, Jivatman e Essere Psichico che hanno ciascuno un ruolo nel processo di trasformazione e liberazione spirituale dell’essere. Essi sono tre differenti forme della stessa realtà e non devono essere mischiati insieme perché questo può confondere la chiarezza dell’esperienza interiore.
Il Jivatman è al di sopra dell’essere manifestato, superiore alla nascita e alla morte, sempre lo stesso, unito con il Sé universale, è il vero Sé, l’Essere dell’individuo.
L’anima o Atman è una scintilla del Divino che entra nella manifestazione per dare supporto alla sua evoluzione nel mondo materiale. All’inizio è potere indifferenziato della Coscienza Divina che contiene tutte le possibilità che non hanno ancora preso forma, ma che potranno prenderla in funzione dell’evoluzione. Questa scintilla è presente in tutti gli esseri viventi.
L’essere psichico è l’anima nella sua evoluzione che dà supporto alla mente, al vitale e al corpo e cresce tramite le loro esperienze da una vita all’altra. Lo psichico o caitya purushaall’inizio è velato dal corpo, dal vitale e dalla mente, ma quando evolve diviene in grado di emergere e di dominare questi piani. L’uomo normale dipende da essi nella sua vita e la sua natura è animale o al massimo umana, mentre per diventare divina occorre che l’essere psichico, tramite la sadhana, ossia la pratica spirituale, prenda il controllo e utilizzi il piano fisico, vitale e mentale come suoi strumenti verso la trasformazione divina. Così l’essere psichico ha la responsabilità del risveglio e della trasformazione della natura. (dalle “Lettere sullo yoga”).
Soggettivamente l’essere psichico risiede profondamente nel centro del torace , dietro il chakra del cuore con il quale viene spesso confuso. L’apertura all’influsso dell’essere psichico porta a sentimenti di “… devozione, arresa al Divino, gratitudine, dolcezza, gioia pacata, amore per tutto ciò che è buono, bello e armonioso, e un rifiuto spontaneo da tutto ciò che è falso, diabolico, disonesto, egoista o discordante” (“Lettere sullo yoga”).
Tra l’essere psichico e l’essere interno si colloca il Purusha, o il puro testimone della coscienza, che può essere sperimentato in meditazione, mentre Jivatman e Atman (il Sé che non evolve) sono interamente al di sopra del corpo. Tutti questi livelli hanno dei correlati somatotopici poiché, come detto, Aurobindo vede i chakra come organi sottili (non materiali) di percezione e di azione che mettono la coscienza esteriore in contatto con l’essere interno e con i piani sovra-fisici di coscienza. In questo senso, egli inserisce degli aspetti aggiuntivi, basati sulla sua concezione dell’evoluzione individuale e cosmica, rispetto alla concezione classica tantrica dei chakra, alla quale comunque aderisce.
E’ da tenere presente che sia Aurobindo che la Madre non auspicano il risveglio e la risalita dalla kundalini shakti dal basso perché questo può condurre a una varietà di disturbi psicologici (in seguito studiati dalla psicologia transpersonale) Lo yoga integrale procede, invece, facendo emergere l’essere psichico e infondendo la coscienza psichica dapprima nell’intero essere interno e poi nell’essere esterno. Il vantaggio di questo metodo è cheentrando in contatto con il Divino, l’essere psichico può aprire gentilmente i chakra e canalizzare il potere della kundalini senza il pericolo di indurre quella che la psicologiatrans-personale chiama emergenza spirituale.
Un altro elemento molto importante è che la psicologia dello yoga integrale considera nell’evoluzione individuale anche la reincarnazione e lo sviluppo dell’essere psichico attraverso numerose vite, mentre la personalità esterna (ego, sé) si sviluppa in un’unica vita. Abbiamo così traiettorie di crescita distinte e interagenti. Ad esempio, si possono trovare bambini emozionalmente immaturi, ma con un essere psichico ben sviluppato o viceversa; in generale lo sviluppo dell’essere interno e di quello esterno può non essere sincronizzato.
L’introduzione dell’essere psichico nello sviluppo dell’individuo non elimina comunque la sequenza normale dello sviluppo psicologico esterno descritta da Erikson, ma piuttosto inserisce anche lo sviluppo della coscienza spirituale relativa a ogni stadio del ciclo di vita. Ad esempio, per Aurobindo e la Madre i bambini, quando vengono al mondo, non hanno un eguale sviluppo dell’essere psichico e questo condiziona l’intero processo evolutivo e di crescita del futuro individuo. Tanto più sarà evoluto l’essere psichico dell’individuo appena nato, tanto più rapidamente l’essere psichico sarà in grado di prendere il controllo dei vari piani dell’esistenza manifestata (fisico, vitale e mentale) portando dapprima a una loro piena realizzazione e, successivamente, a una loro trasformazione spirituale.
In questo senso, ci sono interazioni continue con la personalità esteriore e l’essere psichico che può, attraverso i suoi collegamenti diretti con il Divino, portare l’essere esterno verso una profonda forza e resistenza. Terapeuticamente questo sta a significare che l’essere psichico ha il potere di trasformare il funzionamento dell’ego, persino di risanare ferite psicologiche che sembrano irrisolvibili con gli strumenti della psicologia tradizionale.
I movimenti psichici
In sintesi, il processo di trasformazione dell’ego o della personalità può essere effettuato tramite il processo terapeutico psicologico ordinario che porta all’osservazione dell’ego, dei meccanismi di difesa e all’elaborazione delle emozioni. Con le psicoterapie transpersonali si arriva fino alla consapevolezza del Testimone che viene sviluppata tramite le pratiche meditative.
Nella psicologia dello yoga integrale, oltre a tutto questo, si attuano quelli che Aurobindo definiva come Movimenti Psichici ossia:
Aspirazione
Surrender
Rigetto
L’aspirazione è un’invocazione interna per sentire la presenza del Divino e manifestare le sue qualità spirituali nella propria vita.
Il surrender è l’aprire se stessi interamente al potere più alto e solo ad esso, e lasciarsi essere il veicoli delle sue indicazioni.
Il rigetto è l’uso della capacità discriminativi dell’essere psichico per valutare la fonte e la qualità di pensieri, sentimenti e comportamenti, e anche il rifiutare o trasformare tutto ciò che è falso, debole, doloroso, ego-centrico o semplicemente non cosciente del Divino.
Infine, Aurobindo e la Madre hanno dato un ruolo speciale alla pratica artistica nello sviluppo transpersonale, poiché le arti creative possono essere usate come un campo nel quale imparare a ricevere e esprimere l’ispirazione dall’essere interno e dai più alti piani di coscienza. Aurobindo stesso si dedicò alla poesia come veicolo sommo di comunicazione del percorso evolutivo.
Dal punto di vista della pratica terapeutica la psicologia dello yoga integrale offre una serie di riferimenti molto importanti.
Lo yoga kundalini e il lavoro sul respiro, il Pranayama nello yoga, possono alterare il livello di coscienza e indurre esperienze transpersonali, ma questi metodi sono potenzialmente pericolosi o comunque inutili e incompleti in confronto al metodo della psicologia dello yoga integrale che apre l’essere psichico all’interno e porta a una graduazione della coscienza più elevata.
La pratica classica meditativa certamente aiuta a sviluppare la coscienza del Testimone, ma per trasformare il funzionamento egoico è essenziale trovare anche l’essere psichico o l’anima in evoluzione. Infine, la comprensione delle influenza ostili è il problema clinico più difficile e può essere evitato se c’è la chiamata interiore e la protezione spirituale necessari a intraprendere il lavoro di trasformazione.
Ma la caratteristica più importante di tutte nello psicologia dello yoga integrale è il distinguere tra la liberazione e la trasformazione spirituale, con la prima si differenziano le parti dell’essere interno e i vari piani superiori di coscienza, con la seconda si riconosce l’esistenza e il funzionamento dell’essere psichico che tiene aperta per il futuro la possibilità di un’evoluzione sopramentale sia individualmente che per l’intera umanità.
Infine, la Madre, che ha proseguito la ricerca dello yoga integrale dopo che Aurobindo ha lasciato il corpo nel 1950, ci ha indicato la strada finale di questa trasformazione sopramentale, lo yoga delle cellule, la divinizzazione della materia.
Bibliografa
– Sri Aurobindo, “Lettere sullo yoga”, Sri Aurobindo Ashram, Pondicherry, Edizioni Arka, Milano
– Sri Aurobindo, “La vita divina”, Sri Aurobindo Ashram, Pondicherry, Edizioni Mediterranee
– A.S. Dalal, “Sri Aurobindo, a greater psycology”, Sri Aurobindo Ashram, Pondicherry
– A.S. Dalal, “Sri Aurobindo, and the future psycology”, Sri Aurobindo Ashram,
Pondicherry
– Indra Sen, “Integral Psychology”, Sri Aurobindo International Centre of
Education, Pondicherry
– Ken Wilber, “Lo spettro della coscienza”, Crisalide Edizioni
Ringrazio Luisa Barbato.
(in alto il simbolo di Aurobindo).
alcuni video:
http://www.youtube.com/watch?v=xWpIPjejua8
http://www.youtube.com/watch?v=JtaMTR_9Sag
ecc. ecc.
http://www.youtube.com/watch?v=4NyrwLdxr20
http://www.youtube.com/watch?v=1mpNyDJnHeo
http://www.youtube.com/watch?v=EJ-5UafjGNY
ecc. ecc.
http://www.psicologia-integrale.it/archives/2050
ecc. ecc. ecc.